Limiere dal francese “lier”- legare-, sta a significare ‘’cane condotto alla lunga’’. Già questo per noi è una novità! La lunga è una stringa di cuoio di quattro- sei metri che da la possibilità al cane di cercare e seguire una traccia fredda senza però poter avanzare troppo senza di noi. Il metodo va al passo con il significato di caccia moderna e ecologicamente sostenibile, è un sistema di utilizzo del cane molto selettivo e poco invasivo verso l’ambiente che frequentiamo, consente di seguire un solo animale da noi voluto e selezionato e da la possibilità di utilizzare il fucile solo ed esclusivamente su di esso.
Le razze che meglio si prestano a questo sistema di caccia sono principalmente tutte quelle utilizzate per il recupero della selvaggina ferita (Dachs Brake, Bassotto tedesco, Jagd terrier, il segugio Bavarese e quello di Hannover), ma qualsiasi cane che dimostri di avere grandi doti di olfatto, concentrazione sulla traccia, correttezza verso gli ordini del conduttore e sagacia nel lavoro può diventare un Limiere.
In Sardegna spesso si crede di poter utilizzare queste razze come segugi da battuta con risultati deludenti. Ciò è dovuto al fatto che la genetica di queste straordinarie razze le ha selezionate per altre caratteristiche venatorie e non per lavorare in muta con altri cani. Anzi la loro attitudine è proprio l’opposto cioè il lavoro in solitudine al fianco del proprio conduttore nella lenta ma inesorabile risalita verso il covo di quel selvatico e non di altri. Solo raggiunta la rimessa il nostro ausiliare potrà permettersi di ‘’perdere la testa’’ con qualche scagno di eccitazione e sarà quello il segnale che tutto è pronto e i pochi amici che ci seguivano in ordine e in silenzio possono ora caricare i loro fucili e prendere posizione.
Tutto ciò non è che la descrizione della cosi detta ‘’girata’’ cioè un metodo di caccia ma anche di selezione consentito in diverse province d’Italia per diminuire il numero di individui delle specie problematiche, in particolar modo il cinghiale, in tempi di silenzio venatorio quando non è consentito effettuare la tradizionale caccia in battuta o all’interno di aree dove la caccia è vietata (parchi, oasi o zone troppo vicine a centri abitati).
Ormai, la grande diffusione di questo selvatico, ha fatto si che oltre al tradizionale metodo di caccia col sistema della battuta, sempre più cacciatori utilizzino il cane da ferma con l’ausilio del localizzatore acustico per individuare l’animale e cominciare l’appostamento. Personalmente vedrei più etico e rispettoso delle genealogie cinofile l’utilizzo di un cane limiere invece che quello di un setter munito di beeper. In ogni caso la caccia è libertà e tutto ciò che la legge consente non può essere che annoverato tra gli ‘’strani gusti venatori’’.
L’addestramento, come per qualsiasi altro ausiliare da caccia, deve iniziare da cucciolo con l’assoluta ubbidienza ai comandi impartiti, come il ‘’terra’’, il ‘’piede’’ e il rientro a comando, cosa non semplice per un cane da seguita o nel momento dell’eccitazione per l’usta fresca. Per definizione questo sistema di utilizzo del cane non può essere assegnato ad un giovane (tranne rarissimi casi) per il fatto che, come abbiamo già accennato, la serietà e il metodo sono le principali caratteristiche di un ‘’Limiere’’.
Brevetto di cane Limiere su cinghiale:
L’E.N.C.I. Ente Nazionale Cinofilia Italiana può autorizzare prove di lavoro per rilasciare il Brevetto di cane Limiere su cinghiale. Tale prova deve svolgersi in terreno libero o recinti di almeno dieci ettari con la comprovata presenza anche di ungulati diversi dal cinghiale.
Tale prova ha come sviluppo le seguenti discipline: Verifica dell’indifferenza allo sparo. Verifica dell’ubbidienza. Verifica della capacità di tracciatura. Verifica della capacità di accostamento al selvatico. Verifica della capacità di segnalazione della presenza del cinghiale.
Queste importantissime verifiche sul nostro cane vengono effettuate da giudici abilitati per gare di cani da seguita, i concorrenti conduttori devono, entro un’ora dall’inizio del turno, arrivare sul selvatico pena la squalifica.
Ritengo che le verifiche sopra citate siano estremamente importanti, pratiche e specialmente riconducibili alle esigenze venatorie di ognuno di noi. Questo è uno di quei casi in cui la prova di lavoro rispecchia in modo assoluto la nostra esigenza venatoria e un cane che ha conseguito tale brevetto oltre ad essere sicuramente un buon cane da lavoro può essere legalmente autorizzato dalle province per la caccia di selezione.
di Marco Loi