Pubblichiamo un commento di un nostro lettore sulla notizia “Nuoro favorevole agli A.T.C.”
Leggo con interesse e con un pò di rammarico la notizia in cui si dice “Nuoro è favorevole agli ATC”, l’assessore provinciale all’ ambiente , nonché amministratore competente sulla caccia, prevede l’ invio entro ottobre del fascicolo indicante ambiti e sub ambiti, in regione.
Il piano predisposto spiega l’ amministratore competente, prevede due sub ambiti provinciali, e mette in evidenza le frizioni a tale progetto da parte di Cagliari, facendo anche riferimento all’ ultimo disegno di legge approvato dalla commissione regionale dove prevede un unico ambito regionale, poi fa riferimento a una norma la 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, e per il prelievo venatorio, lasciando intendere che gli ambiti sono necessari per censire il numero di cacciatori presenti e iscritti.
Questo avrebbe, continua, un effetto immediato, in primis porrebbe fine alla migrazione, “transumanza” di doppiette che per la maggiore Cagliaritane si spostano in tutta l’ isola, secondo possono sparare solo i cacciatori iscritti in quei recinti, o pardon ambiti, e… si, perché a mio avviso si sta cercando di creare come al tempo delle “chiudende” delle aree private dove solo pochi possono avere il privilegio di esercitare l’ esercizio venatorio; che la nostra regione sia una delle uniche Italiane a non avere ancora i sub-ambiti non credo sia tanto svantaggioso, perlomeno per i quarantamila cacciatori Sardi che conservano ancora il diritto di potersi spostare a loro piacimento nel territorio regionale, d’altronde è anche vero che la selvaggina è un bene dello stato, quindi di tutti, e dal momento che lo stato mi da il consenso all’ esercizio venatorio non vedo perché si debba essere limitati, viviamo in un isola, isolata già per natura, non isoliamo anche i territori, la domanda che mi pongo è! A chi serve creare nuovi carrozzoni per la gestione di sub-ambiti?
Mi farebbe piacerebbe finissero da parte di tutti, quello che era “ l’astio” tra Cagliari e Nuoro, Cagliari e Sassari, ect, ect. Continuando così non andremo certo avanti, la gestione della fauna non credo si possa risolvere creando degli steccati, ma a mio avviso ci vuole più informazione e maggiore responsabilità da parte degli organi di controllo, e gestione del territorio, nonché di noi cacciatori, concludo con un’ altra mia convinzione, la carenza di molte specie, siano esse stanziali, che migratorie, non sono, come fanno certi faciloni da attribuire all’ azione venatoria di noi cacciatori, chi ha una certa età lo ricorderà di sicuro; vi ricordate? per debellare la malaria in Sardegna cosa fecero gli americani? Riempirono ogni pozza, o stagno, o ruscello di DTT, inquinando le falde acquifere, e tutte le fonti dove i selvatici e non solo si abbeveravano, chi l’ ha visto racconta di migliaia tra pernici e altri animali che si contavano morti, non bastava quello, abbiamo avuto anche un’ altra piaga quella delle locuste, e anche li per evitare si mangiassero i raccolti misero della crusca avvelenata da per tutto anche allora i conigli, le lepri, e altri animali morirono a migliaia, si è vero, si salvarono solo i più forti, ma il loro numero calò così drasticamente che ancora oggi ne sentiamo le conseguenze, sarei disposto anche a pagare qualcosa in più di tassa regionale purché questo serva da vero, per il controllo, la gestione, il ripopolamento faunistico, nel territorio.
Vi prego non facciamo passare il pensiero a Nuoro, Sassari etc, etc possono cacciare solo loro, pensate se Cagliari lo facesse col lavoro veda-si il polo industriale, non isoliamoci dentro l’isola. Massenzio Pitzalis