Movimento Pro Territorio contro Parco del Gennargentu – Ars Venandi

Movimento Pro Territorio contro Parco del Gennargentu

poto
7 aprile 2013, 1° Trofeo Marco Contini
26 Marzo 2013
Schermata 2013-03-28 a 15.33.45
A.S.D. TAV Mores, 45° Campionato italiano di tiro al piattello fossa
28 Marzo 2013
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Movimento Pro Territorio contro Parco del Gennargentu

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334px-Parco del Gennargentu.svgNo! Alla proposta di riesumazione del parco nazionale del gennargentu – l. 394/91, fatta da confindustria nuoro ogliastra – sezione turismo.

In presenza dell’attuale quadro della legislazione ambientale non esistono margini di dialogo sull’istituzione del parco.

Il movimento sardo pro territorio – fronte comitati antiparco area del gennargentu pronti a indire nuovamente lo stato di mobilitazione popolare, respingono al mittente con forza e determinazione la proposta della confindustria nuoro – ogliastra – sezione turismo, del parco nazionale del gennargentu.

Con la vittoria della grande manifestazione di oltre docimila persone del 21 ottobre 2005 contro l’istiuzione del parco nazionale del gennargentu sono stati seppelliti dalla volonta’ popolare tutti i pifferai del parco, coloro che con denaro pubblico e da varie posizioni cercavano di convincere le popolazioni che la perdita del territorio, la mortificazione dell’autogoverno, la sottrazione di diritti storici, naturali e civili individuali erano una convienienza, l’accettazione del centralismo e di un’ente parco autoritario, il sacrificio per salvare la biodiversita’ l’ambiente e valori futuri e futuribili, addiritura una necessita’ ed un affare. Il grande imbroglio del parco nazionale e’ stato sconfitto da una grande lotta popolare che ha denunciato le lobby legate al varo della diligenza dell’ente parco per arraffare incarichi e progetti pagati con i vincoli incisi sulla pelle e sul corpo delle popolazioni.

La percezione di questa vittoria giorno dopo giorno diventa sempre piu’ grande con il tempo perche’ con il parco nazionale veniva chiesto di rinunciare al proprio futuro, alla propria identita’, ai valori ambientali e culturali che fanno parte di noi stessi e che mai e poi mai potranno essere consegnati ad un ente parco alieno.

Il movimento sardo pro territorio – fronte comitati antiparco area del gennargentu ritiene provocatoria, tendente a innescare nuovamente un pericoloso conflitto sociale che non giova a nessuno, irrispettosa perché ignora la volontà delle popolazioni e dei consigli comunali che in questi ultimi quindici anni hanno manifestato con grandi sacrifici da propria tasca il proprio dissenso in tutte le forme civili e democratiche in tutte le sedi contro l’istituzione del parco con la mobilitazione permanente delle popolazioni con assemblee popolari, ricorsi, presidi di cacciatori e popolazione sulle montagne, occupazioni di municipi, grandi manifestazioni di protesta a pratobello(orgosolo) il 26 aprile 98 , a s. Efiso di talana e baunei poi l’ultima la più grande nel novembre 2005 con dodicimila persone a cagliari contro la giunta soru che seppellì il decreto ronchi istitutivo del parco. Anni di denunce contro gli interessi che determinarono in quegli anni la rapida istituzione del parco del gennargentu di una certa e ben identificata lobby turistica.

La proposta inaccettabile di riesumazione del parco del gennargentu fatta con la conferenza stampa di confindustria – sezione turismo, sul tema “la risorsa turismo nella sardegna centrale: i numeri di una crisi e le proposte per un rilancio dal 2013”, la dice lunga sulla credibilità dell’analisi e condivisione delle proposte per il rilancio del settore turistico in crisi, considerato che nelle aree protette italiane la realtà dimostra un turismo da piccoli numeri.

Appare molto strano che in un momento di grave crisi in sardegna in tutti i settori come soluzione per risolvere la crisi del settore turistico nella sardegna centrale venga proposto da confindustria con il parco nazionale del gennargentu, il colpo di grazia per un’economia già agonizzante e per le popolazioni alle prese con una pressione fiscale insostenibile, ignorando che in questi anni in merito alla richiesta fatta più volte per una radicale modifica della legislazione ambientale 394/91, nulla è cambiato per cui l’istituzione di un qualsiasi parco attualmente è assoggettato ai vincoli e divieti previsti dalla legge quadro 394/91 che limitano fortemente e impediscono tutte le attività, che espropria le popolazioni del diritto all’uso e alla fruizione del territorio, nega la libertà, il federalismo ambientale, l’autogoverno dello sviluppo locale e impedisce di integrare la tutela della biodiversità con lo sviluppo sostenibile del turismo, con lo sviluppo rurale locale, con l’incremento dell’occupazione e persino con la valorizzazione delle risorse culturali.

La proposta del parco fatta della sezione turismo di confindustria per rilanciare il settore, la dice molto lunga, visto che le vere cause del crollo dell’economia sarda con la crisi del settore del turismo non solo nel gennargentu ma nell’intera sardegna dipendono dal caro trasporti, da una continuità territoriale promessa e tradita, dall’assenza di una strategia di sviluppo di fare sistema, cioè basata su un sistema che promuova dalle coste alle zone interne del gennargentu e della sardegna, che allunghi la stagione, che sia capace di attrarre turisti tutto l’anno. In provincia di nuoro e ogliastra, nell’area del gennargentu e in tutta la sardegna il settore del turismo non potrà avere un futuro se non si abbattono i costi per giungere in sardegna, per cui l’analisi e la proposta della sezione turismo di confindustria non sono accettabili perché non ha senso parlare di turismo se non si elimina il caro trasporti che è la causa principale che mette in crisi l’economia del settore turistico.

Il movimento sardo pro territorio ribadisce a confindustria che per l’area del gennargentu un’alternativa è possibile e realizzabile solo se l’area del gennargentu è spazio aperto per la creazione di un’economia dei boschi e dei monti, del mare, sorretta da forme di turismo sostenibile a prescindere dall’istituzione del parco e di attività artigianali, imprenditoriali e produttive legate alla valorizzazione di tutte le risorse locali, una sana economia montana come alternativa al “feudo chiuso” all’ente parco, affinchè il territorio possa essere restituito alla sovranità delle popolazioni e dei diritti costituzionali.

Lo sviluppo dell’area del gennargentu e dell’intera sardegna deve passare attraverso un quadro ambientale legislativo di riferimento nuovo, la costruzione di politiche del territorio, dei servizi e di sviluppo economico, sociale e culturale da basso, la piena centralità e soggettività dei soggetti locali, delle istituzioni, ponendo al centro non i vincoli ma l’uomo, il lavoro e le imprese. Tutto questo con l’istituzione del parco è irrealizzabile.

Il movimento sardo pro territoio -urpt – riafferma la prosecuzione della lotta nel territorio sardo contro i parchi, le riserve, i siti s’importanza comunitaria, zone di protezione speciale, aree protette della l.q.n. 394/91, emblemi di un parassitismo istituzionale su cui prosperano gli ecologisti di mestiere:

rivendica per la sardegna una soluzione federale dell’autogoverno dell’ambiente e dell’ economia con la devoluzione dei poteri delle funzioni e competenze in materia di beni ambientali culturali dallo stato alla regione da delegare poi ai comuni, affinche il governo del territorio e delle risorse ambientali e culturali debba essere attuato all’interno di un quadro istiuzionale federale per la sardegna, nei suoi rapporti con lo stato e con l’unione europea e in uno specifico quadro di federalismo interno basato sul principio di parita’ equiordinamento e sussidiarieta’ fra comuni e regione.
Rivendica una legge organica regionale per la sardegna che riconosca lo spazio sociale, culturale e produttivo delle popolazioni, la centralita’ del lavoro e dell’impresa, che sia in grado di sostenere un progetto ed un processo alternativo di sviluppo per le zone interne, montane e costiere, imperniato sulla valorizzazione economica, culturale, ambientale e sociale, a beneficio della proprieta’ individuale e dei demani civici che rappresentano il filo rosso della nostra storia, le risorse per ogni speranza di rinnovamento e di riscatto.

U.r.p.t.

Movimento sardo pro territorio

Fronte comitati antiparco

Il coordinatore nazionale

Alessio pasella

 

NO_AL_PARCO_DEL_GENNARGENTU.pdf

Documento_2.pdf

 

***Così riceviamo e così pubblichiamo***

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