La Sardegna seppur lentamente si sta adeguando alle normative in materia di sicurezza che regolano l’attività venatoria. Quest’anno i partecipanti alle battute di caccia grossa hanno l’obbligo di indossare indumenti ad alta visibilità, al fine di ridurre gli incidenti di caccia. In alcuni contesti ambientali nella quale il territorio viene vissuto sia dalle squadre di caccia grossa che da escursionisti o cercatori di funghi, è possibile segnalare la presenza dei cacciatori con delle tabelle al fine di permettere una facile convivenza fra i diversi fruitori della natura. In molte regioni italiane questo accorgimento è obbligatorio e regolato dal seguente articolo:
“Almeno 1 ora prima dell’avvio della attività nella zona dove viene effettuata la battuta devono
essere apposte tabelle di avviso, ad una distanza non superiore a m. 300 l’una dall’altra e ben
visibili in tutti i possibili accessi lungo tutto il perimetro dell’area interessata alla battuta, con la
scritta: “Attenzione – Battuta di caccia al cinghiale in atto – Squadra N. __”. Tali tabelle
devono essere rimosse al termine dell’attività.
La zona di battuta, delimitata dalle apposite tabelle di segnalazione, non può occupare una
superficie superiore ai 500 ettari.
Le zone di battuta, i cui limiti sono definiti dalle apposite tabelle di segnalazione, non possono
essere a distanza inferiore di m.300 l’una dall’altra. Pertanto, in prossimità dei confini delle
Unità di Gestione, il Capo squadra o suo delegato dovrà verificare il rispetto di tali distanze.”
Nonostante questa norma non sia obbligatoria in Sardegna, sarebbe auspicabile una sua applicazione nelle aree fortemente antropizzate .
I Cartelli di segnalazione di “battuta in atto” sono da oggi disponibili presso la sede de l’Unione Cacciatori di Sardegna in Via Monte Sabotino Cagliari.