Da quanto si apprende sul web sarebbe in corso un vero e proprio attacco ” Europeo” contro la caccia in Italia.
I Burocrati di Bruxelles starebbero cercando di rendere vincolanti i pareri ispra nella stesura dei calendari venatori auspicando l’ennesima modifica dell’ art. 18 della legge sulla caccia 157/92 con l’intento di affondare definitivamente la caccia ai turdidi e alla beccaccia.
Il tutto secondo quanto ” denunciato” dall’associazione Libera Caccia starebbe avvenendo nel più assoluto riserbo , tanto che il governo Italiano avrebbe negato “pure” un’ accesso agli atti presentato dall’associazione stessa.
Personalmente non sono in grado di comprendere e ancor meno immaginare se realmente stia accadendo tutto questo, ma se così fosse potremmo affermare che il blitz animalista operato lo scorso anno dal ministero dell’ambiente ( quando di fatto venne calpestato il diritto di migliaia di cacciatori di esercitare la caccia al tordo sino alla fine di gennaio) ha rappresentato ” solamente” l’inizio della fine.
Il vecchio detto non c’è limite al peggio verrebbe così confermato per l’ennesima volta, il tutto sotto il più assoluto silenzio e menefreghismo di una classe politica nostra assoluta “nemica”.
Si, nemica .
Del resto è impossibile sostenere che in un paese ” democratico” e “partecipato” quale dovrebbe essere il nostro un’ intero comparto possa essere vittima di certi colpi di mano prepotenti e arroganti.
La Caccia, pilastro portante di una civiltà contadina capace di tutelare per millenni le nostre campagne spazzata via da burocrati in giacca e cravatta lontani anni luce da quelle realtà campestri che in un modo o nell’altro accomunano tutti i sardi e gran parte degli Italiani.
Personalmente non credo che all’Europa interessino ( particolarmente) i nostri calendari venatori; se così fosse, sarebbe doveroso da parte sua verificare la correttezza delle normative francesi, spagnole , greche etc etc prima che sentenziare sui decreti( calendari venatori) Italiani.
Credo invece che questa armata Renziana alimentata dalla spirito animalista che risiede nel movimento guidato dal “comico” Beppe Grillo intenda puntare il tutto per tutto sulla componente animalista per governare il paese oggi e domani.
Questi attacchi testimoniano che il futuro della caccia è legato in tutto e per tutto alla politica e che sin quando il mondo venatorio continuerà a sostenere chi è lontano dalla civiltà rurale non riuscirà mai a far valere i propri diritti.
Qualcuno adesso potrebbe affermare che anche chi ha amministrato “ieri” non ha recepito le nostre istanze, tradendo la nostra fiducia e le nostre sacrosante aspettative.
Certo quando a infliggere una coltellata è un amico , o un presunto tale, il dolore è sicuramente maggiore di quando lo stesso gesto viene compiuto dall’avversario o ” nemico ” di sempre; ma è anche vero che le ” amichevoli coltellate” passate non hanno mai messo a vero rischio la sopravvivenza della nostra passione cosa che , quotidianamente, accade oggi.
Cosa accadrà domani non lo sappiamo così come non sappiamo se ci sarà un domani.
Oggi l’unica cosa certa è rappresentata dal fatto che la caccia in Sardegna( e nel resto d’Italia) non è mai stata così in pericolo.
Emanuele Farneti