Caccia grossa di giovedì, i motivi del NO – Ars Venandi

Caccia grossa di giovedì, i motivi del NO

Le Associazioni Venatorie presenti in C.R.F. rispondono alla nota n° 15380
20 Luglio 2015
Comunicato unitario AAVV presenti in C.R.F.
22 Luglio 2015
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Caccia grossa di giovedì, i motivi del NO

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Egregi signori, vi porgo i miei rispetti e saluti..
Alla luce di quanto da voi proposto in sede dell’ultimo incontro nel CRF, nello specifico le 27 giornate di prelievo per il cinghiale, mi sono prontamente adoperato, < come sempre a mie spese>, a girare l’isola in lungo e in largo per toccare con mano quanto e come le vostre decisioni sono state recepite. Sono sempre stato contrario a queste ” imposizioni”, e quanto raccolto nelle varie squadre, circoli ed individuali é a dir poco sconvolgente, il malumore, l’astio e l’arrabbiatura dei cacciatori é totale, ovviamente mi astengo a riportate qua le colorite e serie esposizioni di tanti, la vostra é una decisine NON condivisa dalla stragrande maggioranza dei Sardi e si dimostra altresì controproducente a quanto da voi auspicato.
Siamo fermamente convinti che la vostra decisione sarà devastante e porrà fine all’armonia nei e tra i paesi, producendo nel contempo l’inevitabile disgregazione delle squadre e distruggendo irreparabilmente quanto con fatica costruito in tantissimi anni.
I contemporanei gruppetti che inevitabilmente si formeranno, sentendosi tutelati dalla legge, faranno la voce grossa nei confronti di chi con dedizione e sacrificio ha tenuto in piedi un numero indeterminato di persone, stimolando così atteggiamento e modus operandi facilmente deducibili..
L’assessore all’agricoltura, ben farebbe se si adoperasse a dissuadere quegli agricoltori che con la scusa dei danni cercano il soldo facile, ben sappiamo che i proprietari dei fondi non hanno mai avuto problemi a ” difendere” la tenuta, non vedo pertanto per quale motivo si debba usare preminenza distruttiva nei confronti di tutti per appoggiare ed essere accomodanti a pochi.
La soluzione al problema non si trova aumentando le giornate di prelievo, bensì apportando soluzioni intelligenti e qualitativi , quali i prelievi mirati la dove necessario, e interventi di braccata nelle zone poste a vincolo, come oasi e demani vari, con il sicuro vantaggio a favore del contenimento dell’ungulato in generale e, cosa non meno importante, a vantaggio della nobile stanziale.
Personalmente ritengo che interventi di prelievo nelle aree sopra menzionate, due nel mese di dicembre e due nel mese di gennaio, sarebbero altamente produttivi e si otterrebbe altresì che i cinghiali vengano spinti al di fuori delle zone protette entrando nei territori liberi con l’esito certo di poter essere prelevati nei giorni successivi.
Valga il vero che i ” danni” chiamati in causa dell’assessore, si registrano per 90{92dce438c795f1a06f7ba1ca02a686d07c7097ced88756a63b00584505aa4d25} nelle aree limitrofe alle zone interdette o nelle sue vicinanze, inutili e solo dannose quindi le 27 giornate, no vi é nessuna logica a calpestare e ricalpestare le stesse zone quando vi sono immense zone interdette..
Mi auguro vivamente che rivediate il tutto riportando le giornate di prelievo a non più di 15 , prendendo in considerazione quando da me sopra suggerito, nel rispetto dei Sardi e per non distruggere quanto raggiunto finora…
Mi auguro di cuore che utilizziate la vostra posizione ed il vostro potere alla tutela di quanto ottenuto fin ora, prendendo seriamente in considerazione le leggi non scritte, leggi dal grande valore e potere….
Mi auguro proponiate quanto su espresso nel prossimo CRF, nel frattempo accettate i mie più sinceri ringraziamenti e saluti…

Andrea Fresi

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