Al Presidente della Provincia
Ai Consiglieri provinciali
Di Nuoro
Piazza Italia, 22 – 08100 Nuoro
Al Presidente della Provincia
Ai Consiglieri provinciali
Dell’ Ogliastra
Via Pietro Pistis – 08045 Lanusei
Ai Cacciatori Nuoresi e Ogliastrini
E, p.c. Agli organi di stampa
Oggetto: a proposito di ATC
Il sottoscritto Marco Efisio Pisanu, presidente regionale dell’Associazione C.P.A., in merito alle recenti notizie apparse sui quotidiani locali, nelle quali si evidenziava che il Vostro consiglio Provinciale ha votato all’unanimità l’approvazione del Piano Faunistico Venatorio, vorrebbe esprimere alcune considerazioni in merito all’istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia.
Non è semplice provare a spiegare il tutto attraverso una lettera, pertanto cercherò di elencare in sintesi alcuni aspetti e considerazioni riguardo agli ATC:
1- La V° Commissione ha approvato una proposta di modifica della Legge regionale sulla caccia (23/98), che a breve dovrebbe essere presentata in Consiglio Regionale e che prevede un unico A.T.C. per tutte le specie cacciabili, esteso a tutta la Regione;
2- L’esperienza degli ATC nelle altre regioni della Penisola si è rivelata un fallimento sotto molti aspetti gestionali, tant’è che esistono in tal senso varie proposte di modifica della Legge nazionale n° 157/92;
3- L’eventuale istituzione degli ATC comporterebbe un ulteriore aggravio delle tasse a carico dei cacciatori, in quanto, oltre alle tasse previste per l’esercizio dell’attività venatoria, questi dovrebbero pagare anche una tassa per iscriversi al proprio A.T.C. di residenza; inoltre, i cacciatori iscritti agli A.T.C. dovrebbero pagare anche i danni causati dalla selvaggina;
4- La loro istituzione comporterebbe l’immediata cancellazione delle Zone Autogestite di Caccia, che da quanto risulta agli atti sono presenti in molti paesi dell’Ogliastra e in tantissimi Comuni del Nuorese;
5- Si potrebbe invece discutere sull’istituzione dei Comprensori di caccia, dove gli equilibri rimarrebbero gli stessi di oggi.
Noi non siamo pregiudizialmente contrari agli ATC, ma nutriamo forti dubbi sulla loro istituzione, oltre che per gli aspetti illustrati in precedenza anche per quanto concerne l’aspetto sociale. Nel 2011 ricorre il 150° Anniversario dell’unità d’Italia e nonostante i buoni propositi rivolti all’unione ci meraviglia il fatto che si lavori all’istituzione di Enti che creano divisioni, come nel caso degli Ambiti Territoriali di Caccia.
Avete pensato alle difficoltà che dovranno affrontare i Vostri paesani che per motivi di lavoro risiedono fuori provincia, o a quelli che abitano al confine tra due ambiti? Scegliere un ATC piuttosto che un altro rischierebbe di dividere famiglie e amici. Certo, ci si può iscrivere (se si viene accettati) in tutti e due gli Ambiti. Facile a dirsi, ma forse sfugge un piccolo particolare: bisogna sborsare molti soldi.
Altro aspetto “curioso” è che sempre più spesso si parla dell’abolizione delle Province per ridurre i costi, e invece si vogliono istituire nuovi enti, la cui utilità sembra essere assai discutibile, con conseguente assegnazione di nuove e costose poltrone. Per chi non lo sapesse (non mi rivolgo ai politici), il Presidente di un ATC è stipendiato!
Qualcuno magari penserà: tanto i costi non incidono sul bilancio dello Stato, poiché a pagare saranno i cacciatori…
Se analizziamo poi la presenza dei cacciatori sul territorio, con l’Ambito unico, come ci troviamo allo stato attuale delle cose, i cacciatori si spostano liberamente da una provincia all’altra, ma solo in dati periodi dell’anno e limitatamente a certe specie cacciabili; se malauguratamente si dovessero istituire gli Ambiti Territoriali, la presenza dei “forestieri” nel territorio “altrui” sarà costante e con un numero di cacciatori più che duplicato rispetto ad oggi. Tutto andrebbe a discapito della fauna, in quanto i “forestieri” che si iscrivono al 2° Ambito lo devono fare sborsando fior di quattrini, quindi difficilmente si affezioneranno al territorio, e anzi magari faranno razzie, come già accaduto nella Penisola, dove ora anche i residenti sono costretti ad acquistare la selvaggina per lanciarla la sera prima che si vada a caccia.
Alla luce di quanto esposto, Vi invitiamo a riflettere su questa Vostra scelta, che se applicata, oltre a ledere il principio della libertà, è in contrasto con lo spirito di aggregazione che deve essere messo in primo piano, sia dai politici che dai rappresentanti di Associazioni. Se invece si vuole godere egoisticamente delle “proprie” cose, allora dovremmo applicare questo concetto a 360°, facendo sì che ciascuno goda di quello che il “proprio” territorio offre: scuole, università, ospedali, porti, aeroporti, lavoro, ecc, senza sconfinamento da parte di chicchessia!
Si chiede inoltre, onde evitare azioni inconsulte, di promuovere sulla popolazione residente una adeguata informazione, basata sulla veridicità di ciò che si andrebbe ad istituire.
Cordiali saluti.
Il Presidente Regionale
Marco Efisio Pisanu
come riceviamo e così pubblichiamo