SASSARI – Con l’apertura della stagione di caccia al cinghiale il Servizio veterinario di Sanità animale dell’Asl di Sassari rinnova, come ogni anno, l’invito ad osservare le misura sanitarie da adottare sui cinghiali abbattuti. Nel decreto numero 33 del 6 luglio di quest’anno l’assessorato regionale per l’Igiene e Sanità ha stabilito le misure sanitarie da applicarsi su tutti gli animali della specie suina, domestici e selvatici, nell’ambito del piano di eradicazione dalla peste suina classica e africana.
La lotta contro queste due malattie ha come obiettivo la loro eliminazione dal territorio della Sardegna ai fini della tutela e della promozione del commercio delle carni suine e dei prodotti a base di carne da esse derivate. Oltre ai controlli nel domestico, sono previste anche quest’anno azioni di carattere sanitario rivolte al suino selvatico, specie che può consentire il permanere della malattia in un territorio, soprattutto quando vi è possibilità di contatto col suino domestico.
L’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale ha definito su tutto il territorio della Sardegna i macroareali sui quali modulare le attività di campionamento dei cinghiali. In quei territori i cacciatori dovranno prelevare un campione di sangue e diaframma da tutti i cinghiali abbattuti durante la stagione venatoria. Nell’area ad alto rischio, che per il territorio di competenza dell’Asl di Sassari comprende il comune di Benetutti, sarà necessario prelevare anche un campione di milza.
I campioni, secondo quanto definito in una riunione operativa effettuata tra funzionari dell’Istituto Zooprofilattico, del servizio Veterinario di Sanità Animale e quello di Igiene degli Alimenti e sentito il corpo forestale e di vigilanza ambientale, potranno essere recapitati agli uffici del Servizio veterinario, ai mattatoi, oppure agli uffici della forestale, insieme alle apposite schede di segnalamento dei capi cacciati.
«Durante la campagna venatoria 2009 – fanno sapere dal Servizio veterinario dell’Asl di Sassari – in tutto il territorio di nostra competenza sono stati oltre 500 i campioni di sangue inviati e controllati e risultati tutti negativi. Ci auguriamo anche quest’anno un campionamento ampio che consenta di avere informazioni attendibili sulla situazione sanitaria del selvatico, attualmente favorevole per tutti i nostri areali, e poter escludere che il virus circoli tra i cinghiali col rischio di trasmissione ai domestici». Il servizio veterinario di Sanità animale della Asl di Sassari sta organizzando incontri di formazione-informazione con le compagnie di caccia e le associazioni venatorie per programmare le attività di sorveglianza previste dal piano.
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