Le carcasse sono state rinvenute dagli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in località “Sa ‘e sos frores” fra il 25 e il 28 aprile e subito consegnate al Servizio di Sanità Animale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Nuoro. Gli organi degli animali sono stati quindi esaminati dall’Istituto Zooprofilattico del capoluogo barbaricino e sono risultati positivi all’infezione della peste suina africana (Psa). Il ritrovamento degli animali morti conferma quindi il contagio del virus nei cinghiali presenti nell’areale del monte. “L’accertamento della malattia nelle popolazioni di animali selvatici è di particolare importanza – ha spiegato il Servizio Animale della Asl – perché evidenzia una situazione sanitaria d’allarme, da monitorare continuamente. I cinghiali, infatti, pur giocando un ruolo marginale nella diffusione della malattia, rappresentano un ottimo segnalatore della situazione sanitaria nel territorio”. Per questo i veterinari invitano gli allevatori di suini ad adottare il massimo rigore per evitare l’introduzione del virus nei propri allevamenti: “I maiali – ha sottolineato l’Asl – devono essere tenuti all’interno del perimetro delle aziende, se necessario anche con una doppia recinzione. Inoltre bisogna evitare la somministrazione di avanzi di cucina e scarti derivanti da carne di cinghiale potenzialmente infetta”. La Asl raccomanda inoltre la segnalazione al Comune di Nuoro di eventuali carcasse avvistate nel territorio in modo da poter eliminare il rischio ecologico tempestivamente.
fonte: www.unionesarda.it