Federcaccia Sardegna, dopo le note vicende sul calendario venatorio sardo, ha esaminato la possibilità di contestare giudizialmente in linea di principio e quindi a posteriori rispetto alla stagione venatoria, la parte del provvedimento relativo alla caccia alla migratoria nel mese di gennaio.
Allo stato, si è ritenuto, pur riaffermando le motivazioni di forte critica al riguardo, che non sia possibile sostenere ora un giudizio al Tar che sarebbe stato più puntuale e con possibilità anche temporali di concreta efficacia, quando però si riteneva possibile la tempestiva correzione democratica dello stesso provvedimento. Così non è avvenuto.
Confidiamo, frattanto, che dal ricorso, anche da noi sostenuto in quanto Federcaccia, avanti il Tar Lazio contro il noto provvedimento ministeriale, possano sortire interpretazioni di principi anche generali che consentano di ottenere una più giusta regolamentazione in futuro, anche in Sardegna, citata nel ricorso de quo in quanto, per studi consolidati, facente parte del medesimo contesto tirrenico con Toscana, Liguria, Corsica ed, addirittura, oggetto di studi specificamente dedicati, data la posizione sulla direttrice della migrazione in cui si trova la nostra isola.
Pertanto, stiamo collaborando con lo studio legale Morbidelli-Bruni di Firenze per sostenere il ricorso de quo, nonché la denuncia, proposta dallo stesso studio per l’Atc di Grosseto, della ingiusta difformità, nello stesso contesto, tra la data di inizio della migrazione di ritorno (e quindi di chiusura della caccia per alcune specie della migratoria) prevista per la Francia rispetto a quella prevista per l’Italia.
Federcaccia Sardegna