1500 ettari di bosco in cenere e decine di agricoltori e allevatori che nei recenti roghi hanno perso il proprio lavoro, aziende agricole e fienili distrutti, aree adibite a pascolo devastate e tanti animali morti nella morsa del fuoco. È una storia triste quella che ha coinvolto il paese di Laconi, una storia che purtroppo si ripete ogni anno in Sardegna. Per reagire e non dimenticare, un gruppo di artisti ha messo su in poco tempo la manifestazione “A fogu a intru – L’isola che reagisce”, musica, parole e arte per non bruciare il futuro. Una rassegna culturale fatta di diverse forme di espressione, ma anche di gesti concreti, come la donazione che l’Associazione Venatoria Unione Cacciatori di Sardegna ha rivolto agli allevatori laconesi. Si tratta di 4 camion di foraggio e 10 contenitori da 1000 litri per l’acqua, un generoso gesto di solidarietà in grado di dare sollievo agli allevatori locali. Radicato nella nostra cultura, Il rito “de sa paradura” ha caratterizzato la storia e la civiltà sarda e ancora oggi, in forme differenti continua ad esistere. I cacciatori, gli agricoltori e gli allevatori sono accomunati dall’utilizzo di una risorsa comune, messa a rischio dalla piaga degli incendi. La collaborazione fra queste categorie è indispensabile al giorno d’oggi, e l’U.C.S. non si è tirata indietro. Non nuova ad attività di questo tipo, la più grossa AAVV sarda aveva di recente organizzato una giornata di beneficenza per la ricerca contro la dislessia infantile, accompagnata da momenti di intrattenimento e buona cucina. L’iniziativa, finalizzata a sostenere la ricerca e a fornire supporto alle famiglie alle prese con la dislessia infantile, è stata non gradita da coloro i quali intendono ghettizzare la nostra categoria con l’intento di eradicare la caccia.