Comunicato del Movimento sardo Pro Territorio in merito al Piano Faunistico Venatorio – Ars Venandi

Comunicato del Movimento sardo Pro Territorio in merito al Piano Faunistico Venatorio

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Comunicato del Movimento sardo Pro Territorio in merito al Piano Faunistico Venatorio

10389350 665411903496280 7225016074513418215 nIl Movimento Sardo Pro Territorio in merito al Piano Faunistico Regionale ritiene che qualsiasi atto di pianificazione debba essere formato, redatto e approvato in base ad una nuova redazione della cartografia del territorio Regionale con dati aggiornati, specifica e apposita per la redazione del Piano Faunistico Regionale e non come invece è avvenuto nei casi delle redazioni dei Piani Provinciali Faunistici. 
Il Movimento Sardo Pro Territorio in merito all’istituzione di nuove oasi, evidenzia che queste, se create con gli stessi criteri adottati per la redazione dei Piani Provinciali faunistici sulla base di dati non aggiornati, si andrebbe a superare abbondantemente il territorio precluso all’attività venatoria, previsto dalle attuali normative. 
Il Movimento Sardo Pro Territorio intende respingere con ogni mezzo qualsiasi forzatura e imposizione di un Piano Faunistico Regionale calato dall’alto, non condiviso, come è avvenuto nel territorio della Provincia di Sassari e di altre Province dove gli attori principali non sono stati interessati, né informati, né coinvolti. 
Il Movimento dice no a un Piano Faunistico Regionale che risulti redatto come alcuni Piani Faunistici provinciali in base ad una cartografia della Regione Sarda (Carta Corine) relativa all’uso del suolo aggiornata al 2008 che non risulta in alcune parti corrispondente allo stato dei fatti e dei luoghi interessati ai rilievi. Da un esame del Piano Faunistico della Provincia di Sassari e non solo, appaiono evidenti errori nel calcolo della superficie agro silvo pastorale ed omissioni nelle individuazioni di aree urbane, di strade principali ed extra urbane che più volte vengono descritte o rilevate come aree agro silvo pastorali
IL Movimento intende respingere con forza e determinazione qualsiasi forzatura tendente al varo di un Piano Regionale Faunistico che riproponga a livello regionale il contenuto dei Piani Provinciali Faunistici privi del consenso dei soggetti interessati e bloccati a suon di ricorsi anche perchè nella determinazione della percentuale di territorio che va dal 20{92dce438c795f1a06f7ba1ca02a686d07c7097ced88756a63b00584505aa4d25} al 30{92dce438c795f1a06f7ba1ca02a686d07c7097ced88756a63b00584505aa4d25} a oasi permanente di protezione della fauna per legge, non sono stati conteggiati tutti i territori come prescrive la legge (che hanno finalità ambientale ove comunque è vietata l’attività venatoria, anche per effetto di altre leggi o disposizioni). La legge quadro sulla caccia 157/92 art. 21 prevede che debbano essere inseriti in tali percentuali la fascia costiera di cinquecento metri dalla battigia del mare per milleottocentocinquanta Km. di costa. (Il conteggio della fascia costiera sarda è di oltre novantamila ettari). Risulta inoltre che in base alla legge nazionale n° 353/2000, art.10 sugli incedi boschivi, non sono state conteggiate tutte quelle aree boschive rurali attraversate dal fuoco negli ultimi dieci anni dove è vietata la caccia per dieci anni. Nel Piano Faunistico Provinciale non risulta inserita e conteggiata la percentuale che riguarda il territorio delle oasi esistenti all’interno delle Autogestite;
Nei Piani Faunistici Provinciali non risulta inoltre inserita e conteggiata la percentuale che riguarda il territorio in riferimento ai quattrocentosettantamila ettari di terre inquinate o potenzialmente contaminate esistenti in tutto il territorio Sardo. Il Movimento ritiene che qualsiasi atto di pianificazione come il Piano Regionale Faunistico debba essere formato, redatto e approvato in base ad una nuova redazione della cartografia con dati aggiornati, specifica e apposita per la redazione del Piano Faunistico, che corrisponda alla realtà territoriale Sarda, estraendo, le aree di tutte le strade esistenti nel territorio Sardo e le aree soggette dal 2008 sino ad oggi a urbanizzazione e trasformazione territoriale. 
Il Movimento Sardo Pro Territorio ritiene che un Piano Faunistico Regionale deve essere adeguato alla nuova realtà sociale, ambientale e costituzionale ed alla nuova regolamentazione europea, inesistente al momento dell’entrata in vigore della legge quadro 157/92.
Corre l’obbligo ricordare che nel 1992 quando la legge quadro fece ingresso nel nostro ordinamento giuridico era stata adottata la direttiva n°79/409 CEE del Consiglio del 2 aprile 79 nota come “direttiva uccelli”, ma non aveva ancora visto la luce nè il documento <> varato nel 2001 dal cosiddetto <>, istituito ai sensi della medesima direttiva, né la guida interpretativa della stessa direttiva. Pertanto in merito al Piano Faunistico Regionale, per esserci margini di condivisione e di credibilità, deve essere redatto oltre che in base a carte e dati aggiornati, soprattutto in base ad un nuovo quadro legislativo italiano aggiornato Europeo che non può non tener, pur nel rispetto dell’autonomia legislativa dello Stato, delle indicazioni e delle regole introdotte a livello comunitario.
Il Movimento Sardo Pro Territorio pertanto, respinge qualsiasi Piano faunistico Regionale in presenza dell’attuale quadro normativo, legislativo nazionale e regionale e chiede prima che sia predisposto la radicale modiffica della :
1) Legge quadro nazionale sulla caccia 157/92; 
2) L.R. sulla caccia in Sardegna 23/98;
3) Legge quadro nazionale sulle sui parchi e aree protette 394/91;
4) La Legge regionale sui parchi e aree protette 31/89; 
5) Decreto del Ministero Dell’Ambiente del 17 settembre 2007 sui criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a ZSC e ZPS.
6) RIPERIMETRAZIONE –Ricostruzione di una rete ecologica regionale adeguata per mantenere il grande patrimonio di biodiversità della Sardegna più credibile sotto il profilo scientifico, contenente tutte le tipologie ambientali previste dalla Direttiva Europea con un sistema di vincolo sperimentalmente provato e specifico per specie e habitat di ogni singola area, meno gravoso e con indicazioni e garanzie serie di sviluppo sostenibile, agricolo, forestale, turistico e artigianale dato che la perdita della biodiversità nel territorio della Sardegna è da addebitare da un lato alla specializzazione ed alle colture intensive, dall’altro alla marginalizzazione ed abbandono delle attività agricole che hanno di fatto venir meno gli alimenti ed interrotto la catena trofica per molte specie, uccelli soprattutto.
7) MODIFICA Dell’elenco – inventario IBA (Important Bird Area) ai fini della riperimetrazione delle are ZPS e SIC, Parchi, e aree protette; Modificare l’elenco ed i perimetri dell’inventario IBA del 1989 della Commissione Europea significa porre rimedio a posteriori ai gravi errori in fatto di informazione, di partecipazione democratica e tutela effettiva di importanti tipologie ambientali nella biosfera Sarda, quelle veramente minacciate da degrado e distruzione ma che non compaiono nel sistema Sardo dei SIC, ZSC. ZPS;
8) Il Piano Forestale Ambientale della Sardegna che si integra con il piano faunistico venatorio Regionale;
9) Il Piano Paesaggistico Regionale che si integra con il piano faunistico venatorio Regionale;
10) Il Piano Faunistico Venatorio Provinciale è l’ennesimo tassello del fallimento della politica ambientale, economica, culturale e sociale della Provincia di Sassari e della Regione Sarda.
 
Il Movimento Sardo Pro Territorio dice NO! al Piano Faunistico Regionale 
NO! agli A.T.C.
NO! alle nuove Oasi permanenti di Protezione Faunistica; 
 
U.R.P.T.
MOVIMENTO SARDO PRO TERRITORIO
Il Coordinatore Regionale
Alessio PASELLA

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