Mia madre spesso mi raccontava che quando da bambino ero particolarmente irrequieto e capriccioso, per farmi ritornare buono e tranquillo mi metteva a tracolla una vissuta “ventriera” che teneva sempre a portata di mano proprio per quelle occasioni! Con addosso quell’accessorio consunto e maleodorante, trasformavo immediatamente il mio broncio in un radioso sorriso, catapultandomi in chissà quale magico mondo. Sono sempre stato convinto che “Cacciatori si nasce, non si diventa”. Io quando avevo quattro – cinque anni aspettavo con trepidazione che mio padre o che mio nonno rientrassero dalla caccia per farmi raccontare com’era andata senza tralasciare nessun particolare. Già a quei tempi non c’erano dubbi su quale sarebbe stata la passione che avrebbe condizionato inesorabilmente tutta la mia vita. La ricordo anch’io quella vecchia cartuccera, la preferita di mio padre. Era fatta a mano dagli artigiani di Tolfa in vitellino; aveva le cuciture rinforzate, poteva contenere trenta cartucce e faceva diventare verde l’ottone dei bossoli di cartone. Era consunta, sporca di chissà che cosa e reduce da mille battaglie, ma fin quando mio padre andò a caccia, assieme all’automatico Browning fu sempre la sua compagna fedele. Alla vigilia dell’apertura della caccia la metteva un paio di giorni nell’acqua calda e poi la lasciava asciugare al sole per restringere le celle che si erano allentate, perché per quanto fosse ben fatta con ottimi materiali, il cuoio prima o poi cedeva sempre. Una volta vidi mio padre tornare a casa con la ventriera completamente vuota e io gli dissi: “Papà, ma quanti cinghiali hai preso per aver finito tutti i colpi?” e lui con un sorriso mi rispose: “Neanche uno. Non ho sparato un colpo, ho perso tutte le cartucce mentre correvo per parare una canizza!” Specialmente chi a superato gli “anta” chissà quante volte gli sarà capitato di fare lo stesso? Oggi non credo sia più possibile perdere le munizioni con tanta facilità. Tutti i moderni accessori in vera pelle, cuoio ingrassato e fiore, vacchetta, ecc. sono conciati con prodotti vegetali antiossido che conferiscono al prodotto finito una discreta resistenza e una buona durata. Comunque quello che a mio avviso ha rivoluzionato la buffetteria nel mondo sono stati i materiali sintetici come: il CORDURA del Gruppo DUPONT, il Cordura Naturelle Riserva, l’MTD Micro Tech, il neoprene, il Thinsulate, il Nylon, il Poly-Canvas e tanti altri. Gli accessori in pelle sono belli e funzionali, ma secondo il mio personalissimo parere purtroppo sono arrivati al capolinea. Non me ne voglia chi li produce o chi li usa ancora, ma non possiamo negare che quando sono sottoposti ad un uso particolarmente intenso anche in cattive condizioni climatiche non sono mai troppo longevi. Io in qualità di “testers” involontario, che caccia tutto l’anno tre giorni la settimana, ho potuto costatare che l’uso frequente riduce notevolmente sia la vita che la funzionalità degli accessori in pelle. Possono soddisfare chi ne fa un uso sporadico e piuttosto “tranquillo”, ma no di certo chi li adopera in modo spartano e per parecchio tempo. Gli accessori e la “buffetteria” in materiale sintetico per la caccia, per gli impieghi militari, per l’outdoors e per il tempo libero sono ormai utilizzati praticamente da tutti. Non risentono del freddo, dell’umidità, del calore e degli sbalzi repentini di temperatura, quando si bagnano si asciugano velocemente e difficilmente sono attaccati dalle muffe. Sono inodori, inalterabili e davvero indistruttibili. Per il moderno cacciatore, ed in particolare per chi pratica la caccia a palla e quella di Selezione, gli accessori più importanti non sono poi moltissimi: la cartuccera completa di tasche (ottima per chi usa una semiauto dotata di caricatore amovibile), la giberna portamunizioni (da cinque a dieci celle), il portacaricatore, la cinta per il fucile (robusta, larga, grippante e regolabile), il fodero per l’arma (imbottito, impermeabile e/o idrorepellente e dotato di robusti manici ed attacchi per la cinta), la custodia per il coltello (sia a lama fissa sia pieghevole), la custodia per il cannocchiale da mira e la cinghietta per il binocolo. A questi fondamentali accessori, che dovrebbero usare più o meno tutti, possiamo aggiungere: le ghette, una custodia per la radio portatile, una piccola borsa per minuteria e ricambi (coprilenti, pile, attrezzo multiuso, kit di pulizia per le armi e per gli strumenti ottici), il coprivolata, la custodia per il binocolo e tant’altro ancora. Ho volutamente escluso zaini e marsupi perché non rientrano nella nostra categoria. Di solito gli accessori in materiale sintetico si trovano di colore verde o nero, da scegliere a secondo dei gusti personali o dell’estetica della propria attrezzatura. Attualmente, tutte le maggiori Ditte produttrici di buffetteria per la caccia hanno incluso nei loro cataloghi delle serie complete d’accessori in Cordura DuPont e Naturelle di colore nero destinati a chi utilizza carabine con i calci in materiali sintetici o chi ha una certa predilezione per le armi da caccia di derivazione militare. Non tocchiamo poi il discorso “costi” perché non mi sembra appropriato, ma permettetemi di sottolineare che con quello che dovremmo sborsare per acquistare una bella e raffinata ventriera fatta a mano in cuoio fiore ci potremmo tranquillamente acquistare una dotazione completa (fodero per l’arma, cartuccera, cinghia, giberna, ecc) in materiale sintetico.
Marco Benecchi
Colgo l’occasione per Ringraziare tutto lo Staff dell’Azienda RISERVA di Asolo (TV) www.riserva.it; ed in particolare il Sig. Nizzoli che mi ha “progettato e costruito” una cartucciera portacolpi mista (venti celle calibro 12 e dieci per canna rigata) per combinati e drilling, veramente robusta e funzionale. Credo sia superfluo ricordare che l’ho voluta interamente in Cordura Naturelle!
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