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Nasce un nuovo parco naturale

OLBIA. Oltre dieci mila ettari di verde, un patrimonio ambientale di straordinaria bellezza che ruota attorno a sei comuni, cerniera tra il mare e le zone interne. Il parco naturale regionale “Gallura-Monte Acuto” comincia a muovere i primi passi. Un percorso in fase di costruzione, che ha ricevuto la prima fondamentale spinta per la sua istituzione quasi un anno fa, con la delibera del dicembre 2009 della Regione, con cui l’assessorato all’Ambiente guidato da Giorgio Oppi ha previsto un finanziamento di oltre 1 milione e 800 mila euro. Un progetto decollato con la passata amministrazione provinciale e portato avanti dall’attuale, che coinvolge sei comuni galluresi – Olbia, Oschiri, Berchidda, Monti, Alà e Buddusò -, con capofila la Provincia. Ieri, nell’aula di via Nanni, si è svolta la prima conferenza programmatica tra la Provincia, presenti l’assessore all’Ambiente Pietro Carzedda e il presidente Fedele Sanciu, e gli amministratori dei comuni interessati, per cominciare a gettare le basi dell’accordo di programma che dovrà essere siglato con la Regione: la sua firma, sancirà la nascita ufficiale del Parco naturale regionale “Gallura Monte Acuto”. Atto con cui saranno resi disponibili i soldi stanziati dalla Regione, a cui si aggiungeranno le risorse messe in campo dall’assessorato provinciale all’Ambiente che ha destinato 116 mila euro per le prime azioni propedeutiche all’avvio del Parco. Un progetto che avrà importanti ricadute per la Gallura. «È una grande opportunità per il territorio, che ne beneficerà in termini turistici e di crescita ambientale», dice l’assessore Carzedda. Che riconosce l’operato del suo predecessore. «Bisogna dare atto all’ex assessore Zanchetta di aver colto l’importanza dell’iniziatva e di aver predisposto i primi atti amministrativi necessari a far decollare il progetto». Il parco si estenderà per 10 mila 948 ettari, di cui oltre 2 mila e 800 di zona boscata. Territori che ricadono nelle aree gestiste dall’Ente Foreste, classificate come Oasi permanenti di protezione faunistica. Saranno, quindi, interessate solo aree pubbliche che verranno rese completamemte fruibili alle comunità e valorizzate dal punto di vista ambientale e turistico, con ricadute anche per l’occupazione. Sarà vietata la caccia. «Stiamo facendo i primi passi, è un percorso da costruire attraverso un gioco di squadra», sottolinea l’assessore, aperto al confronto anche con le associazioni ambientaliste e venatorie del territorio. – Tiziana Simula

www.lanuovasardegna.it

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