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Gennargentu. No della Regione

Martedì 22 giugno 2010

I l parco del Gennargentu riportato in vita a sorpresa dal ministro dell’Ambiente spaventa la Regione e in viale Trento è già pronta la controffensiva. Si chiede l’intervento della Corte costituzionale per annullare l’efficacia del provvedimento: «Conflitto d’attribuzione», contrasto tra Stato e Regione per un decreto mai concordato. «La legge prevede che l’istituzione del parco del Gennargentu deve avvenire previa intesa con la Regione», fa notare il governatore Ugo Cappellacci. «Questa intesa da parte nostra non c’è mai stata e daremo perciò incarico all’ufficio legale di sollevare il conflitto di attribuzione nei confronti del Governo».

SULLA GAZZETTA UFFICIALE La polemica è esplosa dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che include il parco del Gennargentu e del golfo di Orosei tra le aree protette. Provvedimento a sorpresa del ministero dell’Ambiente, che sarebbe però arrivato dopo una Conferenza Stato-Regioni convocata a Roma il 17 dicembre. In quell’occasione era presente, in rappresentanza della Giunta regionale sarda, l’assessore alla Sanità Antonello Liori, che però fa sapere di aver avuto mandato di partecipare alla riunione solo per occuparsi di «alcuni argomenti di carattere sanitario».

L’INTERVENTO DI PILI È stato il deputato del Pdl Mauro Pili ad accorgersi della notizia comparsa sulla Gazzetta ufficiale che riporta in vita il parco sardo seppellito dalla Finanziaria del 2005 approvata dal governo Berlusconi. Con una norma introdotta in extremis (sotto la spinta della sollevazione popolare antiparco) l’area protetta era stata messa in sonno dopo l’istituzione del 1998 (decreto dell’allora ministro dell’Ambiente Ronchi). Pili ha presentato un’interrogazione alla Camera perché «il tentativo di reinserire il Gennargentu tra i parchi di Stato è inaccettabile». Dal ministero dell’Ambiente non trapela nulla. Impossibile trovare un chiarimento ufficiale sulla dinamica che ha portato alla firma del decreto sul Gennargentu.

INTERROGAZIONE Il consigliere regionale del Pdl Ignazio Artizzu presenterà oggi un’interrogazione in Consiglio regionale: «Occorre un intervento immediato della Regione sul Governo per scongiurare quella che sarebbe una beffa atroce per i sardi». Pronta anche una mozione «per la convocazione straordinaria» dell’assemblea regionale. Nel mirino le scelte del ministero ma anche la presenza della Giunta nel giorno del confronto Stato-Regione: «Qualcuno a Roma dimentica o finge di dimenticare che contro il parco romano imposto dalla sinistra e dagli ambientalisti si schierò il popolo sardo». Artizzu ricorda che «ci furono innumerevoli manifestazioni di decine di migliaia di cittadini, fino a quando tutto fu cancellato a furor di popolo. Ora si cerca di far rientrare quel parco dalla finestra, beffando i sardi». Il consigliere del Pdl incalza: «Chiedo l’immediato intervento del presidente Cappellacci, della Giunta e dei parlamentari sardi».

LA POLEMICA Non si fa attendere la replica dell’assessore alla Sanità Liori: «Non ho mai avuto mandato di presenziare ad alcun punto all’ordine del giorno che riguardasse il parco del Gennargentu durante la Conferenza Stato-Regione del 17 dicembre», chiarisce l’esponente della Giunta. «Durante queste riunioni siamo chiamati a rappresentare la Regione per seguire gli argomenti di nostra competenza e altri eventuali temi segnalati da altri assessori, sui quali dobbiamo vigilare ed eventualmente portare il parere della Giunta». L’assessore sottolinea che ha seguito «alcuni argomenti di carattere sanitario che hanno occupato la parte iniziale della Conferenza. Sono certo di aver sempre ottemperato ai compiti a me assegnati ogni qualvolta la presidenza oppure altri colleghi assessori abbiano chiesto di intervenire su argomenti specifici da loro seguiti nella fase preparatoria della Conferenza». La spiegazione non convince il collega di partito Artizzu: «Quando uno viene invitato a cena, non si limita agli antipasti. Si alza da tavola solo dopo che stato servito il dolce».

REAZIONI Sul caso parco interviene il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini: «Il governo, con questo decreto, prevarica le istituzioni regionali e gli enti locali, prendendo decisioni che spettano solo al popolo sardo». In questo modo, «non viene considerato il lavoro delle amministrazioni locali che si impegnano a portare avanti dei progetti che integrino il rispetto e la valorizzazione delle risorse ambientali con le esigenze di crescita economica del territorio».

MOVIMENTO PRO TERRITORIO Entra in scena anche il Movimento sardo pro territorio: «Dopo aver lottato dodici anni e respinto e sconfitto il parco nazionale del Gennargentu su tutti i fronti», scrive il coordinatore Alessio Pasella, «ora ci troviamo nuovamente in lotta contro un parco che era morto e sepolto per le posizioni culturali e politiche del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo». Per questo «chiediamo il ritiro del decreto».

GIULIO ZASSO

L’Unione Sarda

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